sabato, agosto 19, 2006

Arrivano i nostri

Caro D'Alema, i cannoni tacciono, finalmente, e ci apprestiamo a spedire un contingente "di pace" in medioriente.

C'è chi si è persino spinto a celebrare la rinascita dell'ONU. E' proprio vero che ci si accontenta di poco!

Dopo aver sferrato il suo criminale attacco al Libano, evidentemente premeditato visto che non si può pensare che una operazione del genere sia stata improvvisata nell'urgenza di liberare i due soldati israeliani rapiti, il governo di Israele ha condotto per un mese una campagna militare efferata, fregandosene, come al solito, delle richieste di tregua della comunità internazionale, grazie anche alla copertura del grande alleato statunitense.

Quando il governo israeliano ha deciso che era l'ora di smetterla (con che criterio? i civili morti? il mancato successo su Hezbollah?) l'ONU ha dichiarato il cessate il fuoco, e Israele ha risposto: va bene, ma ormai concludiamo il week-end... Che forza l'ONU!

Ora una forza militare internazionale dovrebbe garantire il mantenimento della tregua, ma ho qualche cosa da chiederle D'Alema.

Intanto, dove si schiererà? Mi sembrerebbe logico sul confine, e invece sento parlare di Libano del sud.

E quali funzioni avrà? Io penserei che dovrebbe proteggere i Libanesi dagli attacchi israeliani, e invece leggo che dovrà disarmare Hezbollah.

Insomma caro D'Alema, cosa andiamo a fare in Libano? A finire, magari senza bombardare, il compito che si erano prefissi gli israeliani?

E poi vorrei porle un'altra domanda? Sento parlare di conferenza dei donatori per ricostruire il Libano. Israele distrugge e noi paghiamo il conto?

Intanto oggi Israele ha violato la tregua, uccidendo tre libanesi nella valle della Bekaa, ma immagino che non accadrà nulla, quello stato democratico ha pur diritto a difendersi.