mercoledì, marzo 08, 2006

L'Iran e la Bomba

Caro D'Alema,
la prima domanda che le ho rivolto non è certo di attualità, e a molti risulterà criptica, non certo a lei.
Però è una domanda che considero emblematica, me l'ero posta ben prima di pensare a questo blog, e così l'ho usata per inaugurarlo. Ci tornerò con calma, ma ora l'attualità preme e ho altre cose da chiederle.

Proprio oggi il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sta esaminando il dossier nuclerare iraniano. Non si sa cosa ne verrà fuori, ma singoli stati hanno già utilizzato toni minacciosi contro lo stato mediorientale. Gli Stati Uniti hanno detto che impediranno, anche con la forza, lo sviluppo nucleare iraniano e hanno dichiarato che l'Iran potrebbe già costruire 10 bombe atomiche (così come Saddam possedeva tonnellate di armi chimiche...).

Lasciamo perdere il fatto che l'Iran abbia dichiarato la sua intenzione di mirare solo al nucleare civile, e supponiamo che in effetti l'intenzione sia quella di dotarsi di armi nucleri. Certamente non mi piace che un paese costruisca bombe atomiche, ma mi sembra assai paradossale che le nazioni che minacciano addirittura interventi armati siano poi tutte dotate di tale tipo di arma. E questa non è l'unica cosa che mi lascia perplesso, anzi, cosa mi dice del fatto che un paese vicino all'Iran di armi nucleari sicuramente ne ha, forse centinaia di testate, che tutti lo sappiano e che nessuno trovi da ridire?

Israele è una potenza atomica. Non è un segreto, lo sanno tutti ma tutti fanno finta di nulla. Israele minaccia l'Iran, così come l'Iran minaccia Israele. Certo, si dirà che il primo è una democrazia, il secondo una teocrazia, ma non mi sembra che le democrazie non lancino attacchi nucleari e neppure mi sembra Israele uno stato così pacifico.

Mi spiega caro D'Alema, che credibilità avrà l'ONU (ammesso che un po' di credibilità sia rimasta) se autorizzerà provvedimenti contro l'Iran senza aver mai detto una parola sul nucleare Israeliano?

Se veramente si vuole evitare una proliferazione nucleare nel mondo, non ci sarebbe da promettere almeno un minimo di imparzialità. Se globalmente non si riesce a farlo lo si faccia almeno regionalmente: l'Iran si pieghi ai controlli degli organismi internazionali e lo stesso faccia Israele.

Che ne dice D'Alema?